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La fondazione del convento risale al 1549, quando i frati cappuccini, accolti a Siracusa dal vescovo Girolamo Beccadelli, si stanziarono dapprima nei pressi del teatro greco, dove, preesistente una chiesa di campagna, vi edificarono il primo convento. A causa dell'aria insalubre, il luogo venne abbandonato, e nel 1582 furono avviati i lavori per l'edificazione del nuovo complesso conventuale, costruito in cima alle cave di pietra greche denominate latomie, oggi chiamate \"Latomie dei cappuccini\" (per diversi secoli usate dai frati come orto e giardino).\r\n\r\nIl sisma che colp\u00ec il Val di Noto nel 1693 distrusse il convento quasi per intero, ma fu presto riedificato.\r\n\r\nFino al 1866 vi si celebrarono 21 capitoli provinciali, in uno dei quali, nel 1635, venne eletto il venerabile p. Innocenzo Marcin\u00f2 da Caltagirone (poi ministro generale dell'Ordine 1643-1650).\r\n\r\nIl convento venne abitato dai frati fino al 1866, quando, a causa della soppressione degli ordini religiosi, divent\u00f2 propriet\u00e0 demaniale, ed utilizzato come osteria, sanatorio per la riabilitazione e ospizio per indigenti e anziani. Solo nel 1931, riacquistata la propriet\u00e0 della struttura (esclusa quella sulle latomie), i frati, poterono farvi ritorno.\r\n\r\n
Il convento, che negli anni pi\u00f9 volte \u00e8 stato designato come luogo di formazione, attualmente ospita la casa di postulato interprovinciale dell'Italia del sud; \u00e8 sede, inoltre, della curia provinciale dei frati minori cappuccini di Siracusa.\r\n\r\nDi notevole pregio la pala d'altare maggiore, che ritrae la Madonna dei pericoli (di autore ignoto, XVII sec.), con ai lati le tele delle vergini e martiri siciliane santa Lucia e sant' Agata (XVII sec.). Splendidi esempi dell\u2019artigianato ligneo cappuccino, il tabernacolo (secc. XVII-XVIII) e il settecentesco pulpito.I lavori di restauro, degli anni 2003-2006, hanno riportato l'intera struttura conventuale all'originario splendore, ripristinando anche l'antico fossato di recinzione.\r\n\r\nLa\u00a0Latomia dei Cappuccini<\/b>\u00a0\u00e8 la pi\u00f9 grande tra le\u00a0latomie\u00a0di\u00a0Siracusa, in\u00a0lingua siciliana\u00a0essa viene anche chiamata\u00a0sibbia<\/b><\/i>.\r\n\r\nAlla fine del Cinquecento la latomia fu integrata al sovrastante convento di frati, da cui poi prese definitivamente il nome, ceduta dall'allora Universit\u00e0 di Siracusa. Da quell'epoca fu sfruttata come orto per gli usi del convento, creato il giardino e un sistema di irrigazione.^{<\/sup>\r\n\r\nNel\u00a01868\u00a0l'intero complesso delle latomie divenne di propriet\u00e0 pubblica e acquisito dal Comune di Siracusa a seguito della legge sulla confisca dei beni ecclesiastici\r\n\r\nNegli anni sessanta la Latomia dei Cappuccini venne utilizzata per la manifestazione canora\u00a0Diapason d'oro \u00a0<\/span><\/i>nella parte dove sorge il \"teatro di verdura\", una scalinata che si presta alla messa in scena di spettacoli.\r\n<\/h2>\r\n ","post_title":"Convento dei Cappuccini - Parrocchia S. Maria della Misericordia e dei Pericoli","post_excerpt":"","post_status":"publish","comment_status":"closed","ping_status":"closed","post_password":"","post_name":"convento-dei-cappuccini","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2023-12-04 13:47:49","post_modified_gmt":"2023-12-04 12:47:49","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/comunesiracusa.dedadigital.dev\/?post_type=luogo&p=4273","menu_order":0,"post_type":"luogo","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"},{"ID":1030,"post_author":"22","post_date":"2023-06-28 12:16:39","post_date_gmt":"2023-06-28 10:16:39","post_content":"S. Lucia alla Badia sembra costruita in due stili diversi: la parte inferiore con bei rilievi degli stemmi spagnoli, mentre la decorazione dell'ordine superiore ricorda i pannelli in legno cos\u00ec frequenti nelle sacrestie siciliane.
La Chiesa e il convento cistercense dedicato a S. Lucia avevano un posto di rilievo nel culto cittadino, per la sua ubicazione nel cuore di Ortigia e soprattutto per la festa di S. Lucia di maggio, istituita a ricordo di un miracoloso intervento (ancora oggi celebrato la prima domenica di maggio) della Patrona durante la carestia del 1646, quando la Santa avrebbe condotto due navi cariche di cereali nel porto interrompendo la lunga fame dei Siracusani, quella \"dira fames\" che aveva fatto soffrire il popolo, come ricorda la lapide esistente nella chiesa al disotto del coro delle monache. S. Lucia alla Badia sembra costruita in due stili diversi: la parte inferiore \u00e8 alla maniera del Picherali, con bei rilievi degli stemmi spagnoli come era prima dell'ascesa al trono di Filippo V nel 1705, mentre la decorazione dell'ordine superiore \u00e8 una specie di variante di rococ\u00f2 che ricorda i pannelli in legno cos\u00ec frequenti nelle sacrestie siciliane. Rilievi dello stesso stile ornano la facciata di Palazzo Borgia. Una forma diversa di quasi rococ\u00f2 si pu\u00f2 vedere nei capitelli del tempietto ottagonale di S. Lucia al Sepolcro. Lo stile \u00e8 del tutto insolito in Sicilia: l'unica analogia sembra offerta dai rilievi nei pennacchi dell'ex chiostro dell'Olivella, ora Museo Nazionale, a Palermo. Facciata La chiesa ha un alto prospetto (m. 25) composto da paraste ioniche, la cui trabeazione \u00e8 costituita da una balconata chiusa da una elaborata ringhiera a petto d'oca. Il portale con frontone spezzato sorretto da colonne tortili con alto piedistallo \u00e8 decorato da una cornice contenente raggi, su cui sono posti una colonna, una spada, una palma e una corona, simboli del martirio di S. Lucia. Ai lati, racchiusi entro cornici, stemmi dei reali di Spagna sormontati da corone. Sulla sommit\u00e0 una croce di ferro rimossa perch\u00e9 pericolante. Interno Ad unica e raccolta aula, \u00e8 quello tipico delle chiese monastiche. Nella volta un affresco fervido settecentesco con il \"Trionfo di S. Lucia\". Dietro l'altare maggiore vi \u00e8 un \"Martirio di S. Lucia\", dipinto intensamente narrativo di Deodato Guinaccia (II met\u00e0 del secolo XVI). Gli stucchi furono eseguiti da Biagio Bianco di Licodia nel 1705, mentre le dorature sono del 1784 cos\u00ec come il restauro delle volte con gli affreschi riguardanti il miracolo del 1646. Il paliotto d'argento fu eseguito dall'orafo messinese Francesco Tuccio nel 1726. Nella parte destra si pu\u00f2 ammirare una tela di Giuseppe Reati (l64l) con il miracolo di S. Francesco di Paola. La cantoria, infine, posta sulla verticale del vestibolo, \u00e8 chiusa sulla navata da un'alta gelosia lignea ad andamento curvilineo.
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Di origine trecentesca, tra le pi\u00f9 importanti e ricche dimostrazioni ecclesiastiche di Siracusa.\r\n\r\nIl nome,\u00a0venne attribuito in ricordo del miracolo compiuto da un'immagine della Madonna di far cessare l'epidemia di peste del XVI secolo<\/b>. Nel 1693 un terremoto danneggi\u00f2 gravemente la chiesa, ma fu prontamente ricostruita l'anno seguente.<\/span><\/span>\r\n\r\nUn capolavoro trecentesco, la chiesa di S. Maria della Concezione \u00e8 detta anche S. Maria delle Monache e venne edificata con le elemosine dei fedeli alla fine del 1300.\r\n\r\nIl monastero e l'annessa chiesa, sotto il titolo dell'Immacolata Concezione, erano uno degli edifici conventuali pi\u00f9 grandi, ricchi e importanti di Siracusa.\r\n<\/p>\r\nIl suo massimo splendore lo raggiunse in et\u00e0 barocca. In et\u00e0 moderna perse parte della bellezza della costruzione, ritenendosi utile di doverlo modificare strutturalmente, anzich\u00e9 adattarlo alle nuove funzioni e conservarne il pi\u00f9 possibile l'impianto antico.\r\n\r\nUn'unica navata \u00e8 affiancata da diverse cappelle per lato; il soffitto presenta una volta a botte al cui centro \u00e8 possibile ammirare gli affreschi raffiguranti S.Maria e gli angeli ad opera del maestro Sebastiano Monaco (1786).\r\n\r\nLa bella chiesa conserva, non solo la pregevolissima struttura architettonica, ma anche le numerose opere artistiche dell'interno, quali gli affreschi gi\u00e0 citati, gli arredi e lo splendido pavimento in ceramica di Caltagirone.\r\n\r\nDi notevole interesse, anche se poco noti al grande pubblico, la finestra di Clausura e soprattutto il bellissimo coro delle Monache del 1703 che sovrasta l'ingresso e da cui in origine si dipanava il secondo altare.\r\n
<\/p>
","post_title":"S. Maria dei Miracoli","post_excerpt":"","post_status":"publish","comment_status":"closed","ping_status":"closed","post_password":"","post_name":"s-maria-dei-miracoli","to_ping":"","pinged":"","post_modified":"2023-12-21 17:33:22","post_modified_gmt":"2023-12-21 16:33:22","post_content_filtered":"","post_parent":0,"guid":"https:\/\/comunesiracusa.dedadigital.dev\/?post_type=luogo&p=1036","menu_order":0,"post_type":"luogo","post_mime_type":"","comment_count":"0","filter":"raw"}],"post_count":3,"current_post":-1,"before_loop":true,"in_the_loop":false,"post":{"ID":4273,"post_author":"22","post_date":"2023-11-24 13:11:54","post_date_gmt":"2023-11-24 12:11:54","post_content":"Nel 1957 la chiesa, gi\u00e0 dedicata alla Madonna dei pericoli, \u00e8 stata eretta parrocchia, col nuovo titolo di \u201cS. Maria della misericordia e dei pericoli\u201d.
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Tipo di Luogo: Chiesa

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Convento dei Cappuccini - Parrocchia S. Maria della Misericordia e dei Pericoli

S. Lucia alla Badia

S. Maria dei Miracoli

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